Sparse in tutta la vallata, in particolare sul territorio di Sant’Omero, dove molte di esse si conservano quasi integre, si possono ammirare delle antichissime costruzioni in calcestruzzo il cui uso non sembra sia stato ancora accertato.
C’è chi sostiene si tratti di cisterne per la conserva d’acqua, chi invece vuol vedere in esse addirittura sepolcreti per avervi trovato monete, vasi, utensili vari ed ossa umane.
Sono conosciute come “Grotte dei Saraceni”. Esaminando tanti elementi, si può quasi con certezza affermare che servissero per la raccolta di acqua da utilizzare per usi domestici e per l’irrigazione.
Fino a cinquanta anni fa il territorio di Sant’Omero era ricchissimo di questi avanzi di antiche civiltà; soltanto sei di queste oggi restano a mostrarci il valore di quelle maestranze:
Cisterna “Di Serafino”: chi dal bivio di Sant’Omero dalla statale 259 per Ascoli vuole salire in paese, dopo la prima curva, nei pressi dell’ospedale, a pochi passi dalla strada incontra la prima cisterna molto ben conservata. Essa insiste sul terreno di proprietà di Divinangelo Di Serafino, deceduto nel 1971. parte della casa colonica (demolita nel 2005), poggiava sulla cisterna che è lunga m 14,70 e larga m 4,75. sopra la parte rimasta scoperta si può ancora ammirare il pavimento in opus spicatum fatto con mattoncini in terracotta.
L’interno della cisterna si presenta con la volte a botte e conserva ancora perfettamente l’originale intonaco. Attualmente questa cisterna è oggetto di scavi archeologici nell’intento di recuperarla totalmente.
Cisterna “Casalena”:salendo in paese e seguendo poi la strada che conduce al Salinello, appena all’uscita del centro storico, quasi in fondo alla via Saraceno, troviamo altre due cisterne a pochissima distanza l’una dall’altra: una rettangolare sul terreno Casalena e una circolare sulla proprietà dei Cerulli-Irelli.
La cisterna “Casalena” resta quasi completamente interrata, ed è lunga m 7, larga m 4,35 ed alta m 3,55. L’interno è diviso in due vani rettangolari e vi si accede attraverso un’apertura di m 1 x 0,80, creata di recente. Attualmente la costruzione non viene utilizzata.
Cisterna “Cerulli – Irelli”: dalla forma rotonda con diametro di m 8,80. La sua muratura perimetrale, per buona parte affiorante dal livello del terreno è stata sopra elevata con una muratura in mattoni e poi coperta da un tetto. La costruzione viene adibita a garage.
Cisterna “De Bartolomeis”: il gruppo più consistente ed anche meglio conservato di cisterne lo troviamo oggi a Case Alte, altra frazione di Sant’Omero.
Su una cisterna di forma rotonda, col diametro di m 15, affiorante per circa 2 metri dal terreno, poggia la casa sig. Raffale De Bartolameis. L’intero è utilizzato dal proprietario come fondaco e stalla.
Cisterna “Giancola”: sempre nell’abitato di Case Alte troviamo un’altra cisterna quasi completamente interrata. A una lunghezza di m 11,90, una larghezza di m 3,00, ed una altezza di m 3,70. La sua volta è a botte, il pavimento e stato rifatto in epoca recente perchè l’ampio locale è stato adibito a cantina cui si accede per mezzo di una piccola scala in muratura certamente originale. Sopra la cisterna poggia la casa del sig. Italo Giancola.
Cisterna “Budiani”: quella che si presenta forse più interessante delle altre e la cisterna “Budiani” formata da due grandi vani accoppiati. La costruzione è quasi interamente sotto il livello del terreno ed oggi vi si accede attraverso un ingresso ricavato nella parte bassa nell’abitazione del sig. Berardo Budiani, la cui casa poggia per l’appunto sulle due cisterne. Attualmente la cisterna viene utilizzata come fondaco.